Non chiamate mai i vostri figli "Amore" o simili, almeno all'anagrafe, non per semplice affetto. Sappiate che è come condannarli.
Io mi chiamo "Amore" in russo e sono condannata a scegliere sempre le persone sbagliate, dare troppo, rendermene conto troppo tardi, stare male e pentirmi di tutto fino alla fine dei miei giorni.
In realtà sviluppi un certo senso per queste cose, ma lo ignori perché è più facile zittirlo piuttosto che assecondarlo, perché ti chiami Amore. Il talento di fare le scelte sbagliate non mi delude mai però.
Allora ti tocca stilare una lista di tutti i punti negativi della persona che ti sta facendo passare il momento peggiore della tua vita (ed ogni volta è peggio, ovviamente, bambini badate bene!) ed improvvisamente ti rendi conto che forse non ne valeva poi così tanto la pena. E allora cosa te ne fai poi dei ricordi, dei messaggi WhatsApp salvati con la stellina, dei messaggi vocali salvati per risentirlo quando ti manca, di tutte le parole dette, di tutti gli sguardi scambiati, di tutti i sospiri trattenuti, di tutti i sacrifici fatti?
Dove va tutto quando un amore finisce?
Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
Mi prese di costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Forse se ti chiami Francesca le cose vanno diversamente.
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